Direttiva CSRD

03 Febbraio 2023

DIRETTIVA CSRD: ECCO I PUNTI CHIAVE

Il 16 dicembre dello scorso anno è stata pubblicata sulla Gazzetta ufficiale dell’Unione Europea la tanto attesa Direttiva 2022/2464 ovvero, in gergo, la “Direttiva CSRD” riguardante la rendicontazione societaria di sostenibilità.

La nuova norma modifica il Regolamento (UE) n. 537/2014, la Direttiva 2004/109/CE, la Direttiva 2006/43/CE e la Direttiva 2013/34/UE ed introduce il principio della doppia materialità (double materiality) per il quale le informazioni devono essere rendicontate sulla base di due criteri:

  • Materialità finanziaria, ovvero la rilevanza a livello finanziario;
  • Materialità d’impatto, ovvero la rilevanza in termini di impatto sulle persone o sull’ambiente.

Lo scopo è quello di rafforzare le norme esistenti introdotte dalla Direttiva 2014/95/EU (NFRD), individuare un framework comune andando così ad uniformare gli standard attualmente utilizzati dalle imprese per la rendicontazione ed aumentare la trasparenza contrastando in questo modo pratiche quali il greenwashing.

Quali sono nello specifico le novità introdotte dal legislatore? Andiamo a scoprirle insieme.

AMPLIAMENTO DEL CAMPO DI APPLICAZIONE

Il numero di aziende tenute a rispondere all’obbligo di divulgare informazioni in merito alle tematiche di impatto ambientale, diritti sociali, diritti umani e fattori di governance aumenta di più del quadruplo, passando da circa 11.700 a quasi 50.000 imprese coinvolte.

Infatti, i criteri volti a definire il campo di applicazione sono stati modificati come di seguito:

  • Grandi imprese che superano due su tre requisiti tra: totale stato patrimoniale 20.000.000 euro, ricavi netti delle vendite e prestazioni 40.000.000, numero di dipendenti 250;
  • Società quotate, comprese le PMI;
  • Imprese extra UE che realizzano ricavi netti delle vendite e prestazioni superiori a 150 milioni di euro nell’UE e che hanno un’impresa “figlia” o una succursale in UE.

 

INFORMAZIONI RENDICONTATE E CONFORMITÀ

L’informativa sulla sostenibilità dovrà essere conforme ai principii degli European Sustainability Reporting Standards (ESRS) e certificata da un soggetto terzo quale il revisore legale dei conti oppure un organismo di certificazione accreditato. Come confermato da EFRAG, l’ente responsabile degli ESRS, gli stessi sono e saranno, per quanto possibile, allineati con gli standard GRI.

Inoltre, l’informativa dovrà essere inserita all’interno della relazione sulla gestione e pubblicata insieme alla stessa sulla certificazione di conformità.

 

DATE DI APPLICAZIONE DELLA DIRETTIVA CSRD

  • Le società che attualmente redigono la dichiarazione non finanziaria ai sensi della NFRD, con riferimento all’esercizio finanziario 2024, dovranno pubblicare il primo rapporto nel 2025
  • Le altre grandi imprese, con riferimento all’esercizio finanziario 2025, dovranno pubblicare la loro prima relazione nel 2026
  • Le PMI quotate* e le società non comunitarie quotate sui mercati dell’UE (possibile deroga – opt-out fino al 2028), con riferimento all’esercizio 2026, dovranno pubblicare il loro primo rapporto nel 2027
  • Le società non UE, con riferimento all’esercizio 2028, dovranno pubblicare il loro primo rapporto nel 2029

La CSRD è entrata in vigore il 20° giorno successivo alla pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea e dovrà essere recepita dagli Stati entro il 6 luglio 2024.