21 Settembre 2016

Nichel ed acciai austenitici

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ll nichel è l’elemento chimico di numero atomico 28; è un metallo bianco argenteo ed è duro e duttile; il 65% viene consumato nel mondo per produrre acciaio inossidabile austenitico; un altro 12% viene utilizzato per la fabbricazione di superleghe e il restante 23% per produrre altri tipi di acciaio, batterie ricaricabili, monete, placcature ecc.

L’ AISI 304 appartiene alla famiglia degli acciai austenitici e risulta essere quello maggiormente impiegato. La Mori 2A utilizza questa tipologia di acciaio, poiché offre ottime performance dal punto di vista della deformazione oltre a garantire un’ottima resistenza alla corrosione.

La forte volatilità del prezzo del nichel in quest’ ultimo decennio ha contribuito al diffondersi di acciai in cui vi è una parziale o quasi totale sostituzione del nichel con il manganese (Serie 200). Queste nuove tipologie di acciai immessi sul mercato presentano il vantaggio del costo notevolmente inferiore rispetto alla serie 300 ma anche una serie di problematiche che non possono essere trascurate da chi li utilizza. Un contenuto di cromo del 18% non è compatibile con valori bassi di nichel,senza che si formi ferrite, per tale motivo il contenuto di cromo negli acciai della serie 200 è ridotto al 15-16% ed in certi casi al 13-14%, rendendo la loro resistenza alla corrosione non paragonabile a quella del tipo 304 e similari; infatti più si riduce il cromo e più si rischia di incorrere nella corrosione intergranulare per precipitazione dei carburi a bordo grano.

Va poi ricordato che il manganese pur essendo un austenizzante non lo è quanto il nichel che è secondo solo all’azoto. Le proprietà di ripassivazione del manganese sono rallentate in condizioni di acidità e quindi la velocità di dissolvenza degli acciai della serie 200 è circa da 10 a 100 volte più elevata rispetto al 304.  Il nichel oltre a conferire tenacità all’acciaio, favorisce l’autopassivazione. Spesso tali materiali (Serie 200) vengono prodotti con impianti che non consentono di controllare i livelli residui di zolfo e la percentuale di carbonio e, ancora più grave, la tracciabilità del materiale non è possibile, è anzi nascosta. Quest’ultimo aspetto si ripercuote direttamente su altri, quali il riciclo del materiale: se non dichiarato, l’inox al cromo manganese può diventare fonte di pericolosi mix di rottame, che generano di conseguenza colate inaspettatamente ricche di manganese. Mori 2A sceglie l’AISI 304 per la grande facilità di lavorazione e la notevole capacità di resistenza alla corrosione.

Rispetto agli acciai della serie 200, l’inox impiegato da Mori 2A presenta un ottimo livello di deformabilità, ottimizzando le performance di lavorazione e garantendo un prodotto finito dall’eccellente rapporto prezzo / qualità. Oltre all’utilizzo dell’AISI304, Mori 2A impiega un particolare trattamento termico (tempra di solubilizzazione) per prodotti derivati da imbutitura profonda (dove l’ incrudimento è molto alto) necessaria a rimuovere le alterazioni strutturali e mandare in soluzione i carburi. La solubilizzazione consiste nel riscaldare l’acciaio a temperatura sufficientemente alta (1000-1100°) mantenendola per un determinato tempo, vincolato soprattutto dallo spessore del pezzo trattato, e nel raffreddare con velocità sufficiente a prevenire la precipitazione degli stessi carburi che in media avviene nell’intervallo di 450°- 850°C. Con questo trattamento l’acciaio perviene al massimo stato di addolcimento.

Il ciclo produttivo di questi prodotti include anche un decapaggio acido ed un’accurata lucidatura (elettrochimica, vibrobrillantata, meccanica) che, come detto in precedenza, è un aspetto fondamentale per la resistenza alla corrosione.